Intervista con lo scrittore Angelo Marenzana

A tu per tu con l’autore

Angelo Marenzana

Mi sono intrattenuto a tu per tu con Angelo Marenzana uno degli autori di “Le Ciliegi Del Diavolo – tre avventure di Sherlock Holmes” dell’editore Delmiglio scritto insieme ad Anna Maria Pierdomenico e Andrea La Rovere e presentato nella splendida cornice del Parco Villa Sabucchi di Pescara. Un libro definito poliedrico e affascinante con tre novelle ispirate al celebre investigatore.

 

«Sono curioso di sapere com’è nato questo libro»

 

«Questo libro è nato così, come una specie di sfida con il corpo. Un paio di anni fa mi avevano chiesto un racconto e avevo deciso di fare qualcosa del genere. Io non sono un appassionato di Sherlock Holmes e mi sono andato a rileggere alcune cose e ho imparato a prender gusto del personaggio;sono andato a sfogliare gli editoriali dei primi anni del novecento, cose molto interessanti. Poi la cosa è morta lì ma mi è rimasta dentro l’idea che poi occasionalmente ho trasmesso ad Anna Maria e a Andrea ai quali ho proposto di fare un lavoro in tre raccogliendo testi dalle 12- 13 pagine non troppo lunghi.»

«La scelta di Anna Maria e Andrea è stata casuale?»

 

«La scelta è stata abbastanza casuale. Ricordo che eravamo a Chieti alla Casina del Tigli dove Anna Maria presentava me ed Andrea e alla domanda di rito ”hai qualche idea per il futuro” io risposi “l’idea c’è se volete sposarla con me ne sarò ben felice.”P oi tutto è stato facile a realizzarla grazie ad un’amicizia nata. Ci siamo dati dei tempi che abbiamo rispettato. In definitiva devo dire che siamo stati bravi.»

 

«Come mai avete fatto pubblicare il libro alla Delmiglio Editore?»

«Siccome avevo parlato con Delmiglio della voglia di questo romanzo che avevo in testa, come dicevo prima, mi è sembrato giusto proporlo a lui che ha subito accettato»

«Dall’idea del libro all’uscita è passato poco tempo o mi sbaglio?»

 

«Si è passato poco tempo, un anno credo, dovuto al fatto che l’editore ci conosceva, quindi si è fatto tutto velocemente.»

«Ci chiamano per la presentazione…dobbiamo smettere…grazie.»

 

«Grazie a te.»

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